Il botulino ha fatto un’altra vittima in Italia, la storia che stiamo per raccontarvi è veramente drammatica e merita di essere approfondita più da vicino.
Diventa importante approfondire un nuovo episodio legato al batterio killer di cui si è parlato recentemente sempre nel nostro paese.

Ma cos’è il botulino? Si tratta in realtà della tossina prodotta dal batterio che si chiama Clostridium botulinum. Questa è estremamente potente e può provocare una malattia rara e grave che colpisce i muscoli e porta alla paralisi, il botulismo.
Solitamente questo cresce in alimenti che sono conservati in barattoli o confezioni chiuse, si sviluppa in base alla temperatura e soprattutto durante l’estate può proliferare in verdure sott’olio e altri alimenti come carne e pesce a causa di una cattiva conservazione.
Non molto tempo fa si era parlato di due morti e diversi ricoveri per intossicazione tra chi aveva mangiato panini da un food truck a Diamante in provincia di Cosenza. A confermarlo le autopsie che hanno riacceso l’attenzione su una situazione molto delicata durante l’estate e non solo. Oggi purtroppo siamo qui a raccontare di un altro decesso per una patologia che si poteva tranquillamente evitare.
Botulino, seconda vittima in Sardegna
Dopo la morte di Roberta Pitzalis, ragazza di 36 anni, c’è una seconda vittima del botulino in Sardegna. Si tratta di Valeria Sollai, 62enne che è rimasta ricoverata in terapia intensiva per settimane a Monserrato.

Anche lei aveva mangiato il guacamole, poi risultato contaminato, alla Fiesta Latina di Monserrato. Il titolare del chiosco che lo vendeva è stato indagato per la presenza del batterio killer.
Tornando alla situazione legata alla prima vittima, deceduta all’ospedale Businco di Cagliari, è sta confermata l’intossicazione da botulino a fronte dell’autopsia. A questa situazione si è aggiunta una polmonite emorragica legata all’intubazione.
Non sono le uniche due persone colpite dal batterio nello stesso contesto. Al Policlinico di Monserrato rimane ricoverata una ragazza di 14 anni, mentre quattro pazienti sono stati dimessi dall’ospedale Brotzu di Cagliari. Un bambino di 11 anni invece era stato subito trasferito al Gemelli di Roma.
Proprio quest’ultimo è in cura presso la terapia intensiva pediatrica e nonostante le sue condizioni siano in miglioramento ci vorrà del tempo prima che possa avere una ripresa completa.
La situazione preoccupa non poco e obbliga i ristoratori, soprattutto quelli su gomma, a tutelare maggiormente la salute dei consumatori anche se questi casi non vanno ovviamente a coinvolgere tutti visto che molti professionisti lavorano con attenzione e rispetto rigoroso delle regole anche nei food truck.